Siamo abituati a cuocere la pasta accendendo il gas, mettendo su la pentola con abbondante acqua, magari un coperchio per consumare meno combustibile e fare prima, per poi buttare il nostro formato preferito e portarlo in tavola con un condimento prelibato.

Ma siamo sicuri che si tratta dell’unico modo? In questo approfondimento vi proponiamo un punto di vista diverso su come cuocere la pasta. Le tecniche sono davvero tante, ognuna interessante a modo suo e da adattare alla singola ricetta!

Una cottura green

Esiste un modo eco-friendly per cuocere la pasta? Ve ne proponiamo due! Il primo è quello della cottura passiva, detta anche a infusione: una soluzione che permette di conseguire un risparmio importante sul gas come sull’energia elettrica. Il funzionamento è semplice:

  • Si porta l’acqua a bollore (non tanta) con la pasta già all’interno.
  • Si lascia cuocere la pasta dai 2 ai 4 minuti effettivi.
  • Si spegne la fiamma.
  • Si copre la pentola con un coperchio.
  • Per concludere: è necessario ultimare la cottura lasciando che la pasta assorba l’acqua.

L’altra cottura green che vi proponiamo vede l’impiego della pentola a pressione, utilizzata da moltissimi chef e introdotta in particolare dal torinese Davide Scabin. È perfetta per i formati di pasta corta ma anche per quelli lunghi come gli spaghetti. La proporzione è di 100 ml d’acqua per 100 gr di pasta. I minuti si contano a partire dal fischio della pentola; quando sono passati una volta spenta la fiamma è importante far sfiatare immediatamente la valvola così da stoppare la cottura. Una tecnica che permette di realizzare un buon piatto di pasta risparmiando sull’acqua e sull’energia.

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Altre tecniche interessanti per cuocere la pasta

Un’altra tecnica interessante è quella della pasta risottata, che risulta simile, come suggerisce il nome, alla preparazione del risotto. Si mettono tutti gli ingredienti in un unico tegame, aggiungendo dell’acqua calda (potete aiutarvi con un bollitore o con un’altra pentola) poco alla volta mentre si mescola. 

Si tratta di una tecnica perfetta per i condimenti non troppo robusti: dall’aglio, olio e peperoncino, a quello gamberetti e zucchine fino, ad esempio, agli spaghetti con le vongole. Al posto dell’acqua può essere usato del brodo; in questo caso occorre prestare maggiore attenzione al sale.

Un altro metodo decisamente valido è quello al forno. In questo caso è necessario fare un’operazione di precottura, lessando la pasta al dente. Una volta amalgamata col condimento, va inserita nel forno, ben caldo e con una temperatura intorno ai 180-200°C. Una cottura che risulta valida per molteplici piatti di pasta (non solo le lasagne) e che rappresenta un buon modo di ottimizzare l’uso del forno quando si preparano dolci e salati.

Concludiamo con un’opzione per cuocere la pasta nota come “a campana”. Si tratta di una tecnica a freddo in cui si ferma la cottura quando ha raggiunto i due terzi. Se il tempo di cottura, ad esempio, è di 9 minuti, arrivati a 6 minuti bisogna scolare la pasta e trasferirla in un contenitore ermetico o sigillato con una pellicola: la preparazione si completa direttamente a secco. Il risultato? Una pasta buona, al dente, perfetta anche da consumare il giorno dopo. A patto, naturalmente, di rispettare con precisione le tempistiche.