Pasta a cena, si o no? L’alimentazione è qualcosa che influisce direttamente sul benessere psico-fisico della persona, per questo non va trascurata. Un discorso che vale specialmente per un pasto delicato come la cena, essendo a ridosso delle ore del sonno.

In questo articolo cerchiamo di rispondere a un interrogativo che riguarda la pasta a cena, ovvero se è buono mangiarla per la salute oppure no.

Perché mangiare pasta è importante

La pasta è un alimento che si caratterizza per essere una fonte di carboidrati complessi, non meno del riso e del pane. 

Rappresenta una fonte energetica di tipo primario, capace di evitare all’organismo, per avere le forze di cui ha bisogno nella quotidianità, di arrivare ad attingere da altri elementi essenziali come le proteine.

I carboidrati sono indispensabili per la salute e si trovano non solo nella pasta ma anche in dosi minori nella frutta, la quale si rivela perfetta da consumare lontano dai pasti principali, colazione inclusa.

I carboidrati complessi sono considerati l’ideale da assumere durante il pranzo e la cena, momenti all’interno dei quali la pasta rappresenta una soluzione ottimale. 

La pasta a cena è, quindi, una soluzione valida dal punto di vista nutrizionale, capace di dare risultati concreti per fare in modo che l’organismo abbia una fonte buona in cui trovare nuove risorse alla fine della giornata.

Pasta a cena: una questione di quantità (e qualità)

Fondamentale prestare attenzione alla quantità della pasta a cena, diversa da quella del pranzo nonché a seconda delle caratteristiche della persona in base a fattori come età, struttura corporea, attività fisica praticata.

Si potrà perciò realizzare una grammatura più importante al mattino mentre sarà essenziale tenersi più leggeri alla sera

In tal senso, è cruciale valutare anche il tipo di condimento, un fattore per il quale vale la medesima considerazione della quantità: è necessario sia più leggero e, quindi, meno impegnativo da digerire. 

Il motivo è semplice: in questo modo vengono ottimizzate le proprietà a livello digestivo che la pasta presenta di suo, favorendo il riposo notturno.

Questo perché la pasta rilassa, porta con sé una piacevole sensazione di benessere, non fa di per sé ingrassare e favorisce il dimagrimento nei soggetti che ne hanno necessità. 

Dati supportati da una vasta letteratura scientifica la quale indica questo alimento dalla storia antica come l’ideale per quanti sono affetti da stress o disturbi del sonno.

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Pasta a cena e sonno

In base alle stime dell’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMS) sono circa 12 milioni gli italiani che sono affetti da disturbi del sonno. Un valore che vede 1 persona adulta su 4 soffrire di insonnia transitoria o cronica.

Una problematica importante e non facile da gestire, che richiede di essere prevenuta e contrastata. Una delle modalità più semplici e valide è quella di curare l’alimentazione, preferendo alimenti che risultino soddisfacenti per il gusto e la sazietà, ma non impegnativi per la digestione.

In tal senso la pasta a cena rappresenta una soluzione ottimale e preferenziale, se realizzata prestando attenzione, come abbiamo accennato, alla quantità e alla tipologia del condimento.