Dimmi come cuoci la pasta e ti dirò chi sei, potremmo dire. La cottura della pasta per gli italiani è qualcosa di essenziale, persino quasi sacro. E la pasta al dente è sicuramente la più apprezzata.

Non a caso quando è scotta, cosa che avviene sovente quando ci si reca all’estero, parte subito una smorfia di contrappunto o malcontento.

La pasta al dente è, tuttavia, molto più che una voglia del palato. Secondo quanto affermato dalla Fondazione Umberto Veronesi si tratta di un tipo di cottura che favorisce la digestione e riesce a ridurre l’indice glicemico di un pasto, arrivando ad aumentare il senso di sazietà.

Non tutte le tipologie di pasta presenti in commercio si prestano a una cottura impeccabile come quella al dente. Pasta di Montagna presta particolare attenzione a questo aspetto, contemplato in tutte le fasi della produzione.  Il risultato sono formati che tengono bene la cottura e che sono predisposti per rimanere deliziosi come non mai nel piatto, ovvero… al dente!

I vantaggi della pasta al dente per la salute

I motivi per cui preferire una cottura della pasta come quella al dente sono diversi e permettono di portare al massimo i benefici di uno degli alimenti principe della Dieta Mediterranea.

La pasta al dente, infatti, si presta a una maggiore masticazione, il cui lavoro è considerato già una prima digestione.  Le ghiandole salivari sono nelle condizioni di far uscire succhi contenenti l’enzima ptialina, arrivando ad agire con immediatezza sulle catene complesse dell’amido, di cui viene ridotta la struttura di per sé piuttosto complessa. Un’operazione che renderà decisamente più semplice il lavoro digestivo realizzato all’interno del duodeno e dei vari segmenti dell’intestino tenue. 

Allo stesso tempo, attraverso la cottura al dente l’amido si trova nelle condizioni di non essere digerito interamente dagli enzimi. Significa che il processo della digestione presenta tempistiche più lunghe, con l’assorbimento di una componente che è all’interno dell’amido: il glucosio, responsabile dell’indice glicemico, in questo modo decisamente inferiore.

Una pasta digerita con maggiore calma favorisce, dunque, una sensazione di sazietà che risulta prolungata nel tempo. Diminuisce, di conseguenza, la voglia di fare ulteriori sgarri successivamente, i quali portano più facilmente al sovrappeso.

Una produzione pensata… al dente!

La produzione di Pasta di Montagna è pensata per assicurare una cottura ottimale, buona tanto per la salute quanto per il palato. Una pasta al dente, insomma, ottenuta in primo luogo da un varietà di grano antico, quella Senatore Cappelli, rigorosamente di grano duro e lavorata ad arte.

La pasta italiana è, del resto, per legge realizzata a partire dalla semola di grano duro. Altri limiti sono legati al colore, al livello minimo di proteine (pari ad almeno il 10,5%), alla qualità stessa del glutine impiegato per trattenere l’amido: tutti fattori responsabili della cottura al dente.

Il grano duro permette di avere una struttura compatta, vitrea, non farinosa e molto tenace. Non a caso viene lavorato fin dall’antichità con l’ausilio di macchinari. Quando di buona qualità, permette di ottenere un impasto sia omogeneo che idratato in maniera ottimale. L’idratazione è essenziale per un prodotto finito di alto livello, in cui le forme della trafila risultano uniformi grazie a un’umidità di circa il 30%. 

La trafilatura è un passaggio essenziale, in cui i pastai di Pasta di Montagna sono altamente specializzati. Per una pasta al dente da portare in tavola, garantita in tutte le fasi della produzione.