Parlare di agricoltura sostenibile non è semplice, vista la complessità di questo tema a livello concettuale. Diversi gli aspetti da tenere presenti: ambientali, sociali ed economici.

Il settore pasta è uno di quelli che sta investendo maggiormente e a tutti i livelli nell’agricoltura sostenibile. Lo fa in diversi modi, a partire dall’ambito culturale, dove l’agricoltura appare come un’attività che è necessario sia rispettosa delle risorse naturali. Una buona pratica dunque,  che parte dal recupero di saperi tradizionali e dall’utilizzo di sostanze chimiche non inquinanti, fattori tra l’altro tipici dell’agricoltura in Italia fino a prima del secondo dopoguerra. 

Ciò si traduce in comportamenti quali l’attenzione alla fertilità dei suoli, la stimolazione di una cultura della biodiversità, il recupero, come nel caso di Pasta di Montagna, di grani antichi e usati per millenni quali il Senatore Cappelli, coltivato nell’ottica di un approccio a km 0.

L’agricoltura sostenibile è un concetto in continua evoluzione, dal momento che si inserisce in una società in cui le nuove abitudini passano per la relazione sempre più diretta con i cambiamenti climatici, nonché con lo sviluppo di una diffusa coscienza ambientalista. In questo contesto sono da valutare i progressi del settore pasta, i quali vedono al centro le realtà del Made in Italy, apprezzate da sempre per la qualità che riescono a garantire e ogni anno sempre più sostenibili. 

Alcuni dati

Si dice sempre che parlano più i fatti che le parole. Ciò appare ancora più valido nell’ambito dell’agricoltura, dove sono i risultati concreti a fare la differenza.

Per questo vi proponiamo alcuni dati interessanti sul settore pasta:

  • La pasta è di per sé un alimento poco inquinante: una porzione di 80 grammi produce 150 grammi di CO2. L’impatto è, quindi, decisamente basso dal punto di vista ambientale.
  • Le imprese del settore dedicano circa il 10% del loro fatturato in ricerca e sviluppo. La maggior parte sono investimenti che interessano l’agricoltura sostenibile e sono considerati di tipo strategico.
  • Le imprese che danno la priorità all’innovazione sono circa 1 su 2.
  • 20% in meno negli ultimi anni per quanto riguarda l’impiego delle risorse idriche, con un risparmio non indifferente ancora di più se si considera la siccità degli ultimi anni.
  • 21% in meno di anidride carbonica prodotta.
  • 95% la percentuale di rifiuti recuperati rispetto alla totalità prodotta.
  • Il settore pasta in Italia vede al suo interno circa 120 imprese, nelle quali lavorano oltre 10.000 persone. Il fatturato è di circa 5,6 miliardi di euro. Come mai? Perché la pasta è un alimento consumato moltissimo nella quotidianità, non solo nel Belpaese ma anche nel resto del mondo. Ed è tipico del Made in Italy.

Numeri che parlano da soli e che indicano come l’agricoltura sostenibile nel settore pasta abbia una valenza sociale, visto che l’offerta risponde alla domanda dei consumatori. Stando ai dati statistici, infatti, ben 1 italiano su 5 risulta disposto a spendere maggiormente per poter avere prodotti sostenibili per l’ambiente.

Verso un’agricoltura sempre più sostenibile

La pasta è per sua natura l’alimento green per eccellenza.  Le pratiche dell’agricoltura sostenibile rappresentano una misura per rispondere, non solo ai nuovi bisogni delle persone e dell’ambiente, ma anche per risparmiare su costi energetici sempre più esorbitanti. Le aziende stanno lavorando, oltre che sulla coltivazione del prodotto, sulla sua trasformazione e su una fase fortemente impattante: quella dell’imballaggio, realizzato nel segno di una ricerca che lo vuole sempre più sostenibile.

Il futuro dell’agricoltura sostenibile nel settore pasta? Da un lato il recupero di pratiche tradizionali a basso impatto, dall’altro l’inserimento di innovazioni che vedono l’impiego di misure di precisione, adatte a preservare le risorse, la loro integrità e produttività.

Notevoli anche gli investimenti realizzati dalle aziende nel packaging, compostabile e ottenuto a partire da componenti biodegradabili. I progressi verso un’agricoltura sostenibile sono già visibili e il futuro del settore appare sicuramente promettente.