Se c’è una questione che appassiona gli italiani è l’abbinamento pasta e condimento, qualcosa di essenziale per un risultato quanto mai gustoso al palato.
Nel corso dei secoli nel Belpaese sono stati ideati oltre 500 formati, i quali rappresentano una forma di cultura popolare non meno interessante di quella accademica o considerata prettamente artistica.
La pasta è espressione di creatività, leggiadria, originalità. L’accostamento con il condimento parte da due parametri specifici: accanto al formato troviamo la trafilatura. Si tratta di caratteristiche che permettono di esaltare particolari sapori a contatto con il palato: vedreste mai dei capelli d’angelo insieme a un sugo all’amatriciana?
In questo articolo vi proponiamo delle semplici accortezze per fare sempre la scelta giusta quando si tratta di pasta e condimento, così da gustare al massimo tutta la bontà di un ingrediente tanto buono quanto nutriente.
Il formato: l’alfa e l’omega dell’abbinamento pasta e condimento
Quando si parla dell’accostamento della pasta al condimento non si può non partire dal formato. Esso si differenzia per curvatura, spessore, capacità di donare profumo al sugo, modalità e tempi di cottura.
Accanto a tipologie che stanno bene con molteplici preparazioni, particolarmente versatili, ne troviamo altre che amano solo particolari combinazioni. Allo stesso tempo ci sono sughi più corposi ed altri più lisci.
Secondo gli esperti, in linea generale i formati più strutturati come penne e bucatini si trovano meglio con le salse più piene, mentre per quelli più lisci, tra cui le conchiglie, sono da preferire condimenti leggeri, come quelli a base di verdure.
Non meno importante la larghezza: ad esempio le pappardelle (qui trovi una gustosa ricetta) amano i sughi robusti e ricchi, mentre le linguine sono perfette con combinazioni più semplici e dense.
Per essere i più chiari possibili vi portiamo un altro confronto, alla luce di quanto detto finora: gli spaghetti amano i sughi leggeri, gli spaghettoni quelli più corposi.
L’importanza della trafilatura
La trafilatura è una fase di produzione della pasta particolarmente delicata per quanto riguarda la qualità. Segue la realizzazione dell’impasto, il quale viene poi indirizzato verso la trafila per uscire dai fori sagomati che sono presenti a livello superficiale.
Si tratta di un parametro che influisce su quella che potremmo definire come texture della pasta, ovvero sulla consistenza al palato e sulla mantecatura in bocca.
Nel caso dei formati Pasta di Montagna, nei quali la trafilatura è eseguita attraverso tecnologie particolarmente innovative, il risultato è quello di una pasta ruvida, avente un’elevata capacità di assorbimento del sugo e di alta tenuta della cottura: tratti essenziali quando si parla di pasta all’uovo.
La prova finale
Per capire se l’abbinamento pasta e condimento funziona c’è una sorta di piccolo test che è utile fare: basta assaggiare separatamente formato e condimento, i quali dovranno avere un’intensità che risulti direttamente proporzionale.
Infine, non meno essenziale si rivela la scelta della tipologia di cottura, diversa a seconda del formato e realizzabile secondo diverse tecniche. Qualcosa che permette di ottimizzare le qualità e l’alchimia dell’abbinamento pasta e condimento.
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